Pratiche cimiteriali

Di seguito ecco alcune delle situazioni più frequenti che ci si troverà ad affrontare con il trascorrere del tempo dopo le sepolture all’interno dei cimiteri:

Esumazione: è così denominata la pratica del dissotterramento di un defunto dal campo comune all’interno di un cimitero. Ogni Comune applica un proprio regolamento, che può variare da un cimitero ad un altro anche secondo la composizione organica del terreno stesso, che favorisce o no la mineralizzazione. Il regolamento nazionale prevede un tempo minimo di dieci anni prima di procedere alla riduzione in resti e conseguentemente all’ulteriore seppellimento della cassetta in zinco nell’ossario o celletta, in terra oppure loculo accanto ad un congiunto o invece alla cremazione, con successiva scelta della destinazione delle ceneri. In mancanza d’interessati, che ne seguano l’iter, i resti saranno destinati all’ossario comune. Il Comune stesso, ciclicamente, provvede alle esumazioni ordinarie anche per garantirsi la disponibilità del terreno per le future inumazioni. In via straordinaria i famigliari possono in ogni caso, trascorso il periodo minimo, richiedere la riduzione del congiunto che non sarà effettuata in ogni caso nei mesi estivi per motivi di carattere sanitario.

Estumulazione: è la prassi di riduzione in resti trascorso un determinato periodo dal seppellimento all’interno del loculo o nicchia. Si può effettuare allo scadere della concessione ma anche in precedenza per un eventuale riutilizzo del loculo, secondo possibilità da verificarsi in municipio. Per la riduzione in cassetta ossario dei resti, il corpo deve aver effettuato tutti i naturali processi chimici che ne portano alla disgregazione, e ciò può avvenire solo se sono trascorsi come minimo circa quarant’anni dalla tumulazione. Prima di questo tempo è possibile procedere ad una verifica, che porterà facilmente o ad un interramento per almeno cinque anni ma ora più frequentemente ad una cremazione dei resti indecomposti. I resti ossei conseguenti l’estumulazione potranno essere a loro volta tumulati o interrati, anche vicino a congiunti, e non necessariamente nello stesso cimitero.

Traslazione: s’intende il trasferimento di un feretro da una tumulazione temporanea ad un’altra definitiva in loculo, all’interno dello stesso cimitero ma più spesso ad un’altro anche posto in un differente Comune. Per effettuare quest’operazione non ci sono termini particolari, ma se la destinazione è un Comune diverso, occorre una specifica documentazione prodotta dal Comune di partenza e la necessaria disponibilità di una concessione nel Comune d’arrivo. Verificata l’integrità del cofano si procede con mezzo idoneo al trasferimento nell’altro cimitero. Nel caso il cofano non si presentasse ben conservato – può succedere anche se sono trascorsi solo pochi anni e anche se sono stati impiegati tutti i dispositivi adeguati – si utilizza uno zinco esterno di contenimento che, opportunamente saldato, potrà essere utilizzato e per il trasporto e per la successiva sepoltura